Malattie infiammatorie croniche intestinali, come prepararsi agli esami

Malattie infiammatorie croniche intestinali, come prepararsi agli esami

La diagnosi di una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), quali la malattia di Crohn o la colite ulcerosa, si effettua attraverso alcuni esami specifici. Sarà il medico di famiglia, inizialmente, a verificare l’eventuale presenza di sintomi riconducibili a questo genere di patologie, attraverso una visita medica che verrà effettuata prima di prescrivere altri controlli: esami endoscopici, visita gastroenterologica, analisi del sangue etc.

Il medico, durante il suo primo esame, visiterà l’addome, verificherà la dimensione del fegato o della milza e, attraverso uno stetoscopio, ascolterà la presenza di rumori addominali.

Il tempo a disposizione del medico di base è solitamente limitato e, di conseguenza, è consigliabile prepararsi alcuni appunti e domande da porre per ottimizzare il più possibile i tempi della visita. È importante fin da subito appuntare quali siano i sintomi riscontrati, anche quelli non legati necessariamente al tipo di malattia per la quale si è richiesta la visita, così come vanno registrati i comportamenti quotidiani, soprattutto se in presenza di importanti e recenti cambiamenti. Non va dimenticata una lista dei medicinali e degli integratori alimentari che vengono assunti.

Domande utili nel dialogo medico-paziente

Quanto alle domande da porre, in attesa di sapere se la patologia di cui si soffre rientra tra le MICI, è consigliabile chiedere ad esempio se i sintomi riscontrati anche al di fuori della sfera gastrointestinale possano essere causati da questo genere di malattie. Importante, poi, soffermarsi su quali siano gli esami da effettuare e, nel caso, quale debba essere la preparazione ai controlli.

Oltre a chiedere, poi, particolari informazioni sullo stile di vita (alimentazione, orari e tipo di lavoro, possibilità di avere figli), può essere utile informarsi sui trattamenti a disposizione.

Il medico, invece, sicuramente porrà una serie di domande utili a ricostruire la situazione: quanto tempo è passato dalla comparsa dei sintomi, se questi siano occasionali o continui, se i dolori all’addome sono intensi, se ci sono stati e quanti siano gli episodi di diarrea, o se in bocca o sul corpo sono apparse lesioni.

Gli esami diagnostici per le MICI

Per quanto riguarda la fase successiva, quella degli esami diagnostici, il paziente dovrà effettuare alcuni controlli ben precisi, volti ad escludere altre possibili cause dei sintomi non legate alle MICI. Saranno necessarie quindi con buona probabilità le analisi del sangue, analisi delle feci, una colonscopia per visualizzare colon e ultimo tratto dell’intestino tenue ed effettuare alcune biopsie, una esofago-gastro-duoudenoscopia per controllare i tratti superiori dell’apparato gastroenterologico.

Gli esami

Tra gli esami che il medico potrebbe prescrivere troviamo anche:

  • la videocapsula endoscopica, in grado di visionare il piccolo intestino;
  • l’ enteroscopia a doppio pallone;
  • la radiografia dell’addome per escludere o verificare la presenza di perforazioni e occlusioni;
  • l’ecografica dell’addome;
  • l’enterografia con TC o con risonanza magnetica.

Andrà messa in conto la possibilità che gli esami diagnostici debbano essere ripetuti più volte, per verificare passo dopo passo le condizioni del paziente e l’efficacia delle cure. Per verificare passo dopo passo le condizioni del paziente, l’efficacia delle cure e per tenere sotto controllo gli effetti collaterali.

A cura di Paola Perrotta

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Fonti
                Logo Janssen | Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson