Colite ulcerosa: la remissione completa è possibile?

Colite ulcerosa: la remissione completa è possibile?

La rettocolite ulcerosa è una patologia caratterizzata da un'infiammazione cronica del colon e del retto che produce danni alla mucosa (ulcere) e una sintomatologia che comprende dolore addominale e scariche di diarrea con sangue. Le cause non sono ancora completamente chiare, ma è certa la presenza di un'anomala attivazione del sistema immunitario. Peraltro il ruolo del sistema immunitario è alla base anche della malattia di Crohn, insieme alla quale la rettocolite ulcerosa costituisce il gruppo delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI).

Fasi di attività e fasi di remissione

La rettocolite ulcerosa è caratterizzata da fasi di attività di malattia, in cui l'infiammazione produce danni alla parete di colon e retto e una sintomatologia intensa, e altre di remissione. Trattandosi di una patologia cronica non può essere totalmente eradicata, se non in quei pazienti in cui il danno intestinale è così esteso da richiedere una colectomia totale, ovvero l'asportazione radicale dell'intero colon e del retto con conseguente confezionamento di una stomia (un'apertura nell'addome) a cui è collegato un sacchetto per la raccolta delle feci.

La remissione profonda

Oggi le terapie farmacologiche disponibili si pongono come obiettivo quello di allungare il più possibile i periodi di remissione, consentendo dunque di contenere il danno intestinale e assicurando al paziente una riduzione significativa della sintomatologia. Le opzioni terapeutiche disponibili sono diverse: i progressi nella ricerca hanno infatti consentito di giungere alla formulazione di farmaci - tra i quali, in particolare, quelli biologici - sempre più efficaci e capaci in alcuni casi di portare a una remissione profonda e stabile nel tempo.

L'importanza di seguire le terapie

Ovviamente un fattore importante perché le possibilità di una remissione duratura e profonda siano elevate è l'aderenza alle terapie: oggi la rettocolite ulcerosa, così come la malattia di Crohn, non deve più fare paura. Grazie alle terapie mediche e chirurgiche può infatti essere tenuta sotto controllo così da consentire ai pazienti una vita di fatto normale. Il paziente deve quindi prendere coscienza della propria condizione e assumere i farmaci secondo le indicazioni, senza interromperli di sua iniziativa nel momento in cui la sintomatologia si attenua. Questo errore può infatti portare a conseguenze importanti: talvolta sono proprio le brusche sospensioni delle terapie biologiche o immunosoppressive a riattivare la patologia con maggiore intensità precludendo invece una remissione duratura.

Il ruolo della colonscopia

Un altro aspetto importante è quello dei controlli strumentali periodici, rappresentati principalmente dalla colonscopia e dalle ecografie dell'addome: in particolare il primo costituisce un esame fondamentale per valutare lo stato di salute del colon e del retto, anche qualora non siano presenti sintomi, e l'efficacia delle terapie in corso. Solo con questi controlli è possibile impostare un trattamento adeguato, se necessario modificandolo nel tempo, fondamentale per favorire una remissione completa. Ricordiamo inoltre che i pazienti con rettocolite ulcerosa hanno mediamente un rischio maggiore di tumori del colon e del retto: una colonscopia periodica affiancata da biopsie multiple rappresenta quindi un alleato fondamentale.

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Fonti
                      Logo Janssen | Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson